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annullata presentazione prevista per
SABATO 2 Ottobre alle ore 11.00
Aldo
Palazzeschi e la rivista Film
Lettere
carteggio
inedito del grande poeta e la rivista di
cinema.
a cura di: MATILDE TORTORA
Scarica scheda del libro
ingresso libero
L' autORE:
Matilde Tortora, docente di Storia e critica del cinema, è autrice di diversi libri, tra cui Domestiche
Visioni (Università della Calabria, 1995), Lo Schermo in tasca (libro e cd-rom, Abramo, 1999),
Cinema Fondente (2001), Au Pays Noir (2002), Dallo Schermo alla Parola (2003), I Promessi Sposi
nel Cinema (con Vittorio Martinelli, La Mongolfiera, 2004), Lettere di Matilde Serao a Eleonora
Duse (Graus, 2005), Lettere di Roberto Bracco a Ruggero Ruggeri. Con un’azione cinematografica
inedita di Roberto Bracco (Centro Sperimentale di Cinematografia - Graus 2006), Cuore. Primi
Schermi (Rubbettino, 2007), Viaggi nell’animazione. Da Èmile Reynaud a Second Life (2008,
Tunué). È membro della Cinémathèque Française, dell’ASIFA e dell’Associazione Italiana Ricerche
per la Storia del Cinema, è direttore del Premio Internazionale «Simona Gesmundo Corti
d’Animazione». Nel 2000 è stata insignita del Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio
dei Ministri.
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Il libro
Le lettere inedite che qui proponiamo intercorsero tra la rivista FILM “settimanale di Cinematografo,
Teatro e Radio” che si pubblicò diretta da Mino Doletti a partire dal 29 gennaio 1938, e lo scrittore Aldo
Palazzeschi, (Firenze 1885-1974); ne era segreteria di redazione Paola Ojetti, figlia dello scrittore Ugo
Ojetti, fiorentini anche essi e amici familiari di Palazzeschi.
Le lettere infatti sono inviate a Palazzeschi da Paola Ojetti ed è a lei che lo scrittore risponde con missive
indirizzate alla sede romana della rivista.
La rivista FILM, che all’epoca ebbe un grande successo (si parlò addirittura in qualche caso di punte di
mezzo milione di copie vendute), fin da subito volle annoverare tra le sue firme anche quelle di noti
scrittori che confluirono nella rubrica “Gli scrittori e il cinematografo.
Le lettere tra la Ojetti per FILM e l’affermato scrittore fiorentino datano dal febbraio 1938 all’ottobre
1938, coprono dunque un arco di diversi mesi e si connotano per le riflessioni di Palazzeschi su che cosa
sia in quegli anni per lui il cinema e se sia mai a lui possibile divenire in quel momento un critico cinematografico.
Certo è che come queste lettere ci attestano, in quell’anno 1938 Palazzeschi non se la sente di
scrivere di Cinema, scrive infatti nell’ultima lettera del 20 ottobre 1938: ”è che in coscienza non mi
sentirei di fare della critica seria sopra una cosa della quale tanti valori mi sfugono, e della quale non
conosco la tecnica”, pur dichiarandosi tentato dal guadagno che ne conseguirebbe e conclude: “da
molto tempo non vedo un film che mi faccia passare due ore d’interesse o di curiosità”..
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