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Thoreau in 250 parole


David Henry Thoreau nasce nel 1817, a Concord, nel Massachussetts, luogo storico per la fondazione degli USA, perché vi si svolse la prima battaglia della Guerra d’Indipendenza americana.
Nel 1845, in un’altra data significativa, il 4 luglio, festa nazionale degli Stati Uniti, Thoreau si ritira a vivere in un bosco, ai margini del lago Walden, in una proprietà del suo amico e mentore Ralph Waldo Emerson, fondatore del movimento trascendentalista, di cui lo stesso Thoreau è un esponente, in buona compagnia: lo scrittore Nathaniel Hawthorne, i poeti Walt Whitman ed Emily Dickinson, la giornalista protofemminista Margaret Fuller, che seguì di persona i moti risorgimentali italiani, il pedagogista Amos Bronson Alcott e sua figlia, Louisa May, l’indimenticata autrice di Piccole donne, che si dice fosse perdutamente innamorata di lui (non ricambiata: di Thoreau non si conoscono amori).
In quel bosco, Thoreau trascorre due anni, due mesi e due giorni. Trascrive questa esperienza, e le riflessioni relative, in Walden, ovvero la vita nei boschi, forse la sua opera più famosa, pubblicata nel 1854.
Ma durante il suo ritiro silvestre, Thoreau incorre nella disavventura di una brevissima carcerazione, per essersi rifiutato di pagare una tassa che contribuiva a finanziare la guerra degli Stati Uniti contro il Messico; guerra a cui lui, anarchico e pacifista convinto, era ideologicamente contrario. La prigionia dura solo una notte, ma il libro che Thoreau ne trae, La disobbedienza civile, letto da Tolstoj, da Gandhi, da Martin Luther King, da Nelson Mandela, ha cambiato il corso della storia….

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