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NEI ROMANZI DI TUMOLILLO E CALAFIORE
Napoli protagonista
degli Approdi d’autore
ncora un nuovo incontro per la
kermesse culturale “Approdi
d’autore” 2010, giunta ormai alla sua
sesta edizione, di cui la quinta
nell’Isola Verde. La rassegna,
promossa da Graus Editore, con il
patrocinio della Regione Campania e
del Comune di Forio di Ischia, vede
ancora una volta protagonisti i libri
ed i suoi autori, ma non finisce qui:
una serie di incontri di musica e
spettacolo offrono infatti la
possibilità al pubblico di
“intrattenersi” nei modi più vari e
variegati. Lo scenario è offerto dai
Giardini Ravino, l’originale parco
tropical-mediterraneo dell’isola, in
cui piante e animali d’ogni genere,
permettono al pubblico di rilassarsi e
di godere di piacevoli serate.
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Ospiti, per la serata di sabato i due
scrittori napoletani Ciro Tumolillo e
Marco Calafiore, che hanno
presentato le loro nuove
pubblicazioni con la Graus,
rispettivamente “Il trasformista” e
“Sqpr (Esquipir)”.
L’attenzione si concentra su Napoli,
su temi di interesse sociale, quali la
Camorra, l’estorsione, la vita degli
“scugnizzi” napoletani e delle
periferie della città, il tutto condito
dalla comicità di Tumolillo e dalla
riflessività di Calafiore. Ciro
Tumolillo racconta, ancora una volta,
una storia tutta partenopea (ha già
A pubblicato “L’anima allegra del
villaggio” (1997) e “Ciro a’ truffa”
(2008), di simile ambientazione). Il
suo protagonista è un truffatore che
sta scontando la propria pena nel
carcere di Poggioreale. E proprio tra
le sbarre ripercorrerà, affiancato da
vari personaggi, i tipici episodi degli
scugnizzi napoletani degli anni
Settanta, confessando: «Anche io, da
ragazzo, ho fatto parte di quegli
ingenui ragazzi che amavano
divertirsi in strada».
Autobiografia e fiducia in un futuro
migliore per la nostra città
accomunano infatti i due autori.
Dopo l’esperienza dell’estorsione,
vissuta personalmente (raccontata
per filo e per segno alla conferenza,
ma romanzata nel suo primo libro,
per ovvi motivi), Marco Calafiore
parla di una Napoli in cui la vendetta
e la rabbia sono i soli sentimenti che
riescono a sopravvivere. Ed in
questo scenario di rassegnazione e
di disperazione, la giustizia può poco
o nulla. Ma una luce s’intravede in
entrambi i romanzi: è una storia
d’amore passionale e consolatorio
per Calafiore, ed una voglia di
purificazione e di libertà dopo le
colpe espiate, per Tumolillo. E così
entrambi i romanzi lasciano aperta
una speranza, sia per la letteratura
che per la realtà della nostra città.
Federica Doria
Lungo l’arco dell’intera estate Approdi d’Autore trasforma la Cultura in Intrattenimento.


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