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Giardini “Ravino” un parco tropical mediterraneo
I Giardini Ravino nascono dalla passione naturalistica del cap. di marina Giuseppe D'Ambra e dal coraggio di trasformare in realtà un sogno coltivato a lungo. Un giardino d'acclimatazione ispirato al concetto di biodiversità: 5000 esemplari, 400 specie diverse, in gran parte cactacee e succulente, cui si aggiungono circa 200 tra Cycadee, Palme e Musacee. Un’oasi verde che colpisce soprattutto per i giganteschi cactus colonnari, alcuni dei quali centenari, che svettano per metri e metri di altezza. L’inconfondibile sapore messicano degli esemplari botanici si sposa con i bianchi volumi geometrici di una vecchia pertinenza agricola, riadattata a Lounge Cafè, affacciato sulla terrazza dei Grusonii, cactus di forma globosa dalle spine colorate, che riflettono la luce dorata del tramonto.
La visita dei Giardini Ravino si snoda attraverso sentieri privi di barriere architettoniche, tra aiuole delimitate da “parracine", i tradizionali muretti a secco realizzati con il tipico tufo verde locale, usato qui sotto forma dei manufatti artigianali, anche per costituire delle ori-ginali fioriere, che ospitano Sempervivum e Sedum, le uniche piante succulente autoctone in Europa, oppure  Aloe, Agavi e Opunzie, le prime succulente ”d’importazione”. I Giardini Ravino non sono solo un parco botanico, ma anche un laboratorio di cultura e sostenibilità, ospitando esposizioni, mostre d’arte, artigianato, fotografia, rassegne editoriali, rappresentazioni sceniche, proiezioni. concerti, conferenze, convegni, stages.
Inoltre i  Giardini Ravino sono sede del G.A.S.  (Gruppo di Acquisto Solidale) “Megalesia” e dell'Associazione “Tommaso Cigliano”, volta a diffondere la conoscenza della medicina omeopatica  nella patria, Forio, del più famoso omeopata italiano.
Nell’anno 2010  il Premio OPE (Osservatorio Parlamentare Europeo e del Consiglio d’Europa) è stato assegnato dalla Commissione Trasporti e Turismo ai Giardini Ravino di Forio d’Ischia, in quanto azienda del Sud Italia che maggiormente si è distinta nell’ambito del settore turistico per la valorizzazione del territorio.

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I “Giardini Ravino” sono sorti nel 2005 dal sogno di Giuseppe D'Ambra, marittimo di lungo corso e grande appassionato di piante succulente e palme, il quale ritornava a Forio dai suoi lunghi viaggi intorno al mondo con borse piene di talee e semi di piante rare. Il clima mite e la fertilità del suolo dell'isola d'Ischia, nonché l'esposizione sul versante occidentale della residenza del capitano D’Ambra hanno favorito l’attecchimento, lo sviluppo e la riproduzione di questa flora esotica, che, negli anni, ha costituito una collezione unica per numero, varietà e dimensione degli esemplari botanici. Un patrimonio enorme che, con grande dedizione e sacrificio, la famiglia D'Ambra ha voluto rendere fruibile a tutti. I fratelli Christoph e Luca D’Ambra, infatti, forti di una passione ereditaria, sotto la supervisione del loro padre, e dopo attente valutazioni di sostenibilità economica e ambientale, hanno creato un parco botanico tropical-mediterraneo.
La storia dei Giardini Ravino inizia nel 2000, quando è stato messo in vendita un fondo adiacente il residence “Villa Ravino”, il core business della famiglia D’Ambra, nei cui spazi aperti Giuseppe D'Ambra  aveva accumulato, in quarant’anni, oltre 3000 esemplari di piante succulente. Il fondo di circa 6000 mq, coltivato a vigneto, è stato acquisito, dopo febbrili contrattazioni e non pochi problemi burocratici, nel 2001.
Si è provveduto subito all’espianto delle viti: quelle in buone condizioni sono state donate a una vicina azienda viti-vinicola, mentre le piante malate sono state bruciate. Quindi si è proceduto alla movimentazione del terreno, sia per ottenere un drenaggio adeguato alle piante succulente, che soffrono particolarmente dei ristagni idrici, sia per conferire un interesse paesaggistico al sito, che si presentava troppo pianeggiante. I lavori sono continuati col tracciato dei sentieri, pensati per poter essere percorsi, almeno per la maggior parte,  dai disabili motori, e col recupero dei vecchi fabbricati, per adibirli a servizi.   Finalmente, la collezione del capitano D’Ambra è stata trasportata e piantumata in loco, e, il 15 settembre del 2005 i Giardini Ravino sono stati inaugurati, per poi essere aperti al pubblico il 1 aprile 2006.
Alla collezione originaria di succulente, che ha continuato a espandersi, sono state affiancate altre piante esotiche, come palme, cicadee, zamie, musacee;  un’ampia rappresentanza di flora tipicamente mediterranea, comprese le spontanee autoctone, le aromatiche e le officinali, decine di alberi di agrumi e altri alberi da frutto; fioriture ornamentali; piante acquatiche;  bonsai; e, in esclusiva per il sud Italia, un esemplare di wollemia nobilis,  una conifera dell’era giurassica che si credeva estinta e riscoperta in Australia nel 1994. Molte di queste piante sono inserite nella lista ufficiale della Comunità Internazionale per la tutela Ambientale e della Ricchezza delle Specie (Act. 1999) e nella lista delle Specie minacciate da preservare (Act. 1995).
Ma i Giardini Ravino non sono stati concepiti solo come una sorta di arca della biodiversità vegetale, ma come struttura ricreativa: davanti alla terrazza dei grusoni, che al tramonto si colora d’incantevoli sfumature rosso-dorate c’è un LOUNGE-BAR, con 20 tavoli, ove fare colazione, leggere il giornale, sorseggiare un aperitivo o, su ordinazione, consumare un pasto, accompagnati, nelle serate estive, da musica live lirica e acustica, jam sessions, ed esibizioni di folklore locale. Questo servizio, oltre alla suggestione offerta dal parco botanico, fa sì che i Giardini Ravino siano richiesti come sede per feste private, eventi, proiezioni, concerti, rappresentazioni teatrali, mostre, presentazioni di libri, conferenze  e perfino incontri istituzionali. La prossimità con il residence, dotato di due piscine, sauna e un piccolo reparto benessere, ne fa una location ambita per veri e propri corsi residenziali teorici e pratici.
All’ingresso del parco, un piccolo Bazar vende una grande varietà di piante e semi,  accessori per il giardinaggio, manifesti e cartoline, pubblicazioni dell'editoria ischitana, prodotti di artigianato locale.
Per l’ingresso ai “Giardini” è previsto il pagamento di un biglietto intero per adulti di euro 8, con riduzioni per bambini, residenti, portatori di handicap e gruppi superiori alle 20 persone. Al costo di 15 euro (con riduzione per le gite scolastiche), è possibile effettuare visite guidate a tema: una generica, che illustra la storia del giardino e mostra gli esemplari botanici di maggiore interesse; una dedicata alla biodiversità delle piante succulente; una mirata alle piante della flora mediterranea, con il patrimonio di miti e leggende consegnato dall’antichità classica; una diretta alle piante officinali e ai loro usi terapeutici in erboristeria, omeopatia, aromaterapia e floriterapia di Bach.
I Giardini Ravino si trovano lungo l’arteria viaria principale dell’isola d’Ischia, percorsa dalle autolinee pubbliche, le cui fermate si trovano a poche decine di metri dall’ingresso; inoltrela struttura è dotata anche di un ampio parcheggio.
L'impresa dei “Giardini Ravino” si segnala a Ischia come iniziativa controcorrente: in un contesto di cementificazione selvaggia, si è preferito puntare a uno spazio che non solo salvaguardasse l’ambiente, ma addirittura lo esaltasse, e anziché edificare l’ennesima struttura ricettiva si scelto di offrire un servizio ricreativo di alta qualità valido per tanto per gli ospiti quanto per i residenti e che migliora l’offerta turistica complessiva dell’isola, con benefiche ricadute per l’economia del settore.
Tutti questi sforzi sono stati premiati dal costante incremento delle visite e degli incassi, in controtendenza rispetto al generale calo turistico e dall’unanime apprezzamento espresso dai visitatori. Inoltre, nell’anno 2010 L’Osservatorio Parlamentare Europeo e del Consiglio di Europa”,  ha premiato i Giardini Ravino come migliore struttura turistica del Sud Italia <<per aver saputo coniugare la tradizione del patrimonio botanico raccolto  dal capitano di Marina Giuseppe D’Ambra con la modernità di una struttura attenta ai temi sociali e ambientali. Contribuendo in questo modo alla promozione di un’isola incantata e unica in Italia>>.


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